Il Giardino Epicureo non è soltanto uno spazio di relazione tra esseri umani e tra esseri umani e piante ma un ecosistema che merita di essere salvaguardato e rispettato. E’ di questi giorni, infatti, l’avvistamento di un esemplare di Cerambyx cerdo, si tratta di un cerambice, una specie di longicorno molto vistosa per le dimensioni corporee, comprese tra 25 e 60 mm, e per la lunghezza delle sue antenne. La larva vive nei tronchi di alberi (frequentemente querce) vivi di grandi dimensioni, nel Giardino Epicureo ve ne sono alcune secolari. Il longicorno è legato a varie specie di quercia ma si può adattare occasionalmente a vivere su altre specie arboree di latifoglie come castagno, carpino, salice, olmo e noce. La femmina depone le uova nelle screpolature della corteccia delle querce ancora vegete. L’insetto adulto è maggiormente attivo al crepuscolo e durante le ore notturne nei mesi di giugno e luglio e viene attirato dalla frutta matura e dalla linfa che sgorga dalle ferite degli alberi, di cui si nutre, assieme a foglie di quercia. Il cerambice della quercia si distingue dagli altri coleotteri per le antenne molto lunghe. I maschi hanno antenne lunghe fino a quasi 1,5 volte la lunghezza del corpo e fino a 10 cm di lunghezza, mentre nella femmina sono lunghe solo quanto il corpo. Nonostante le grandi dimensioni, come tutti i longicorni, è innocuo.
L’avvistamento di questa specie è molto importante poichè inclusa come specie prioritaria negli Allegati II e IV della Direttiva comunitaria Habitat (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione e che richiede una protezione rigorosa). Si tratta di una specie minacciata e perciò segnalata come vulnerabile in Ruffo & Stoch (2005), inoltre è un bioindicatore dello stato dei querceti. Le cause della minaccia di estinzione sono la distruzione dell’habitat a causa dell’abbattimento delle vecchie piante di quercia e la rimozione dai boschi.
Si tratta di un bioindicatore della maturità dell’ambiente boschivo, della presenza di vecchi alberi di latifoglie vivi. E’ specie caratteristica, vulnerabile e in forte rarefazione per la scomparsa dei suoi ambienti di vita. Siccome le querce secolari sono sempre più rare, per preservare le popolazioni residuali di longicorno è necessario adottare tecniche per conservare anche singoli vecchi alberi presenti in alberature, parchi e boschi, lasciando comunque in piedi i tronchi degli alberi vivi ma malandati. Ingiustamente considerato nocivo per i querceti questo coleottero non danneggia alberi giovani e in salute e non rappresenta assolutamente una minaccia per gli ambienti forestali, al contrario va alla ricerca di individui molto vecchi e/o già malati ma ancora parzialmente vitali. Cerambyx cerdo sta conoscendo in tutta Europa una forte riduzione del proprio habitat vitale e, soprattutto nelle regioni del nord Europa, si trova a rischio di estinzione locale in molte aree. La presenza dell’esemplare potrebbe consentire all’area in cui ricade il giardino di candidarsi a sito di interesse comunitario.
Qui nel Giardino Epicureo faremo di tutto per preservare il suo habitat e quello di tutti gli esseri viventi che lo animano. Da quando è nato, il giardino si pone come argine alla deforestazione, agli incendi e alle pratiche selvicolturali errate che da decenni vengono praticate nei nostri territori come il taglio raso dell’erba e l’utilizzo di pesticidi e concimi chimici. Siamo e vogliamo diventare sempre più un’oasi in grado di frenare la desertificazione ambientale, culturale e sociale che ci circonda.