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Kepos, l’epicureismo come filosofia della libertà
10-Settembre-2022

Il Giardino Epicureo di Montauro propone una rivisitazione del pensiero di Epicuro e della tradizionale lettura dell’arte dei giardini, a partire dalla sua visione filosofica settecentesca. Non solo benessere psichico e fisico, ma anche uno sguardo al mondo, per poterlo avvicinare ad un pensiero libero e sereno. Non è un caso se, sia nel IV secolo a. C. che in pieno XVIII secolo, la volontà fosse quella di offrire una diffusa pace all’uomo, ma a partire dalla ribellione, una ribellione verso i canoni tradizionali: dalla percezione del dolore fino all’agire politico nella propria comunità. Attraverso la parola di due docenti di filosofia che hanno interpretato la loro professione con una didattica non convenzionale e di uno scrittore e cercatore di luoghi perduti che conosce il genius loci e pratica la oikofilia, cercheremo di indagare come cibi, piante, canzoni, eventi, film siano lo specchio di un’interpretazione della realtà all’insegna del Képos, più che mai non solo giardino, ma anche un luogo sicuro e protetto in cui partorire nuove idee per la vita: proprio come il grembo di una madre.
A partire dalle ore 17.30 si confonteranno sul tema:
FRANCESCO BEVILACQUA – Turbare una stella, spirito e materia
Noto scrittore che emula Rousseau e Petrarca nel contatto diretto con il mondo incontaminato che esplora, un’esperienza diretta di come la visione del giardino sia la conciliazione di spirito e materia in un luogo circoscritto. Attraverso anni di ricerca ed approfondimento, verrà offerta una disamina delle più incomprensibili problematiche del rapporto tra uomo ed ambiente, per far luce su cosa abbia originato un’insana volontà di autodistruzione e su come e perché sia stata recentemente fondata un’etica ecologica.
ANTONIO DI RISO E GIANLUCA ESPOSITO – Così parlarono gli epicurei
Con il contributo a metà strada tra quello di un ghost writer e di un docente alle prese col rapporto quotidiano con gli studenti, che necessita di un costante rinnovamento didattico, un’analisi dell’epicureismo e dell’arte dei giardini in chiave contemporanea, attraverso non solo il legame con la natura, ma anche con la disamina di film, canzoni, aneddoti che trovino contatto con la vita quotidiana. Un viaggio contro i luoghi comuni che hanno annichilito i sani piaceri naturali trasformandoli in vizi ed in negatività da fuggire: Vie en philo.
SANDRO BORZONI – La vita di Epicuro
Un ricercatore indefesso nell’ambito del pensiero antico, propone la suggestione di un’inedita pubblicazione in lingua italiana della biografia di Epicuro, ad opera del filosofo francese Pierre Gassendi. Un’analisi filologica che non manca di aneddoti inaspettati grazie ad un team di cinque studenti ed alla consulenza del grecista Enrico Piergiacomi. A dispetto di un mondo contemporaneo di presunti esperti che non hanno agito in prima persona per testimoniare il proprio pensiero, l’epicureismo fa leva sulla coerenza logica e metodologica del suo fondatore. Una scuola senza tempo che dà frutti in tutte le stagioni, proprio come un giardino.
DOMENICO SORACE – Il potere nel giardino di Epicuro
Avvocato, esperto di diritto amministrativo e scrittore delineerà un ritratto della giustizia, secondo la concezione epicurea, considerata non un valore universale, statico e resiliente, ma capace di muoversi in un alveo molto più contingente, legato all’utilità propria e della comunità, in un dato luogo ed in un dato tempo. Pertanto, fuorvianti e destinate all’infelicità sono le asserzioni di quei pensatori che, quasi fosse un dogma, pensano ad un criterio di giustizia universale, fondato su una legge eterna, dovuto ad una città destinata all’eternità. Così come Protagora diceva che l’uomo è misura di tutte le cose, così bisogna asserire che è l’uomo, con il suo sguardo ed il suo breve tempo, ad essere misura e scopo di una giustizia possibile.
A seguire concerto di pianoforte:
DAVIDE CERULLO – Beethoven e Scriabin, due figure divergenti a cavallo tra ‘800 e ‘900
Un viaggio musicale nell’800 attraverso le composizioni di Beethoven e Scriabin, due compositori molto diversi tra loro. Attraverso i grandi capolavori di Beethoven verrà esaltato il suo rapporto con la natura, il suo essere rivoluzionario, il suo dolore dovuto alla sordità, trasferito in musica.
Scriabin, figura unica nella storia della musica, affermava di essere dio sceso in terra per salvare l’umanità dal male attraverso la sua arte. A partire dal suo “accordo mistico” e dalla sinestesia dell’arte verranno eseguite alcune tra le sue composizioni più rappresentative
Dettagli
- Data:
- 10-Settembre-2022
Organizzatore
- Massimiliano
Luogo
- Il Giardino Epicureo
-
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